Auto ibride ed elettriche nel mirino

Nuova tendenza nei furti delle batterie al litio in Italia
con un valore commerciale che varia dai 4.000 ai 10.000 euro per veicolo

Hybrid/Electric car battery pack positioned under the back seat

L’aumento dei furti è avvenuto in concomitanza con l’incremento delle vendite di veicoli elettrici di nuova generazione.

I criminali operano sia di giorno che di notte: in pochi minuti riescono a smontare auto ibride o elettriche parcheggiate e a rubarne le costosissime batterie, con un valore commerciale che varia dai 4.000 euro per le auto compatte a 10.000 euro nel caso di SUV e veicoli elettrici di lusso. Un danno ancora più significativo se le vittime non hanno stipulato una specifica polizza assicurativa per le batterie.

NON SOLO PER IL MERCATO NERO DI AUTO

Le batterie sono composte da celle al litio che hanno una lunga durata e una capacità di accumulo energetico elevata. Queste caratteristiche le rendono adatte non solo per le auto, ma anche per altre applicazioni, come l’alimentazione di sistemi fotovoltaici o eolici.

Si tratta di un fenomeno criminale nato negli Stati Uniti, in particolare a San Francisco — dove i primi casi di crimini legati al furto di batterie al litio risalgono al 2018 — e si è diffuso in tutto il mondo, coinvolgendo anche l’Italia. Dopo una diminuzione nel 2020 a causa dei lockdown legati alla pandemia, i furti di batterie per auto ibride hanno ripreso a crescere dai primi mesi del 2021 al 2023, con un modus operandi quasi identico.

In particolare, i ladri hanno trovato metodi per affrontare il difficile sistema di bulloni antifurto, che non è facile svitare senza chiavi specifiche — utilizzando pinze, tronchesi, torce, guanti, attrezzi da scasso e vari utensili meccanici. I criminali devono anche essere in grado di scollegare la batteria dal sistema elettrico dell’auto, evitando il rischio di scosse o cortocircuiti. Devono poi sollevarla e trasportarla, considerando che può pesare più di 100 kg.

I malviventi rimuovono i gruppi di batteria
tagliando la struttura attorno al complesso
sistema di bulloni antifurto.

In ItaliaRoma, Milano e Napoli detengono il triste primato per le denunce da parte dei conducenti che trovano le loro auto predate del pacco batteria, di solito installato sotto i sedili posteriori. Sono stati segnalati casi rilevanti anche a Torino e Verona.

Nemmeno i garage e le rimesse private — generalmente considerati luoghi sicuri per parcheggiare auto di valore — scoraggiano le bande di ladri hi-tech.

Recenti indagini della polizia stradale nel Lazio hanno scoperto un’organizzazione internazionale composta da albanesi, polacchi, spagnoli e bulgari, specializzati ora in questo crimine.

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